Negli ultimi anni si sta registrando una contro tendenza, sono sempre più numerose le persone che cominciano a coltivare o che cercano un terreno per farlo e tra queste una fetta importante è formata da giovani.
La scelta di progettare un Orto Sinergico è tra le più interessanti dal mio punto di vista in quanto rappresenta un modo nuovo di approcciarsi alla Terra , partendo dal presupposto che se vogliamo che la Terra dia qualcosa a noi dobbiamo prima di tutto curarla e proteggerla. L’orto sinergico è un modo diverso di coltivare il suolo, promuove meccanismi di autofertilità del terreno, senza arature nè concimi, ma associando particolari piante che si aiutano a vicenda nella crescita. La filosofia che sta alla base è proprio questa saranno le piante stesse a fertilizzare il terreno, insieme alle specie animali che vivranno nell’orto naturalmente, grazie ai loro residui organici e a tutta una serie di batteri, insetti, funghi e lombrichi che un ecosistema sano richiama.
Sappiamo che purtroppo al giorno d’oggi il 40% delle terre coltivabili nel mondo ha subito danni a lungo termine, 3 quarti delle varietà vegetali del pianeta sono scomparse, e vi è una progressiva riduzione della diversità vegetale in Europa. Tutto questo è dovuto in larga misura ai grandi cambiamenti nell’utilizzo dei terreni agricoli e silvicoli; alla distruzione, alla frammentazione e al degrado degli habitat, agli effetti diretti delle attività produttive, all’introduzione di specie non autoctone e ai grandi cambiamenti climatici. (ec.europea.eu)
Ecco quindi che l’agricoltura sinergica è la modalità di coltivazione che più si avvicina alla sostenibilità ambientale: è indipendente dal petrolio e dai macchinari e favorisce le relazioni umane. La priorità è data alla fertilità del suolo e questo consente di eliminare fertilizzanti e pesticidi pur ottenendo alte rese.
E’ un nuovo modo di coltivare la terra in modo che siano le piante e il terreno stesso a lavorare insieme in sinergia: le piante nutrono il terreno e il terreno nutre le piante.
Un ‘armonia naturale alla cui base vi è una scienza vera e propria che studia il complesso rapporto tra i microorganismi che vivono nel terreno, i minerali, l’ossigeno, l’acqua e come questo insieme possa far crescere le piante da orto pari a quello delle più innovative tecniche agronomiche chimiche.
Inoltre da la possibilità di produrre in maniera autonoma cibo di qualità senza essere costretti ad acquistare cibo al supermercato facendo un favore al nostro corpo in termini di salute ma anche a tutto il pianeta, evitando l’aratura industriale e l’inquinamento ambientale.
Il primo a pensare a questo nuovo modo di coltivare i terreni fu Masanobu Fukuoka, un microbiologo e agricoltore giapponese che ha scritto “La rivoluzione del filo di paglia”, “L’agricoltura del non fare” e altri libri. Le basi scientifiche e pratiche di questo metodo agricolo rivoluzionario sono in grado di assicurare rese abbondanti limitando al minimo gli interventi in campo, evitando le lavorazioni del terreno e l’impiego di concimi e pesticidi di qualunque tipo.
Ma l’orto sinergico vero e proprio nasce con Emilia Hazelip, ricercatrice spagnola che da anni ricercava metodi di coltivazione naturali, e riuscì ad applicare gli scritti di Fukuoka in Europa.
Vediamo ora in pratica quali sono le caratteristiche di un orto sinergico:
- SIEPI. Prima di tutto è necessario ripristinare l’ambiente agricolo di partenza proteggendo il suo perimetro con delle siepi che hanno la funzione di proteggere il suolo dalla forza del vento che può danneggiare l’orto. É utile poi inserire una leguminosa ogni 10 metri di lunghezza della siepe che ha la funzione di fissare l’azoto nel terreno e nutrire le piante circostanti
- Tecnica del SOVESCIO. In genere prima di poter creare un orto sinergico il terreno che generalmente è stato sfruttato per anni con arature, fresature, concimi, diserbi, pesticidi, erosione del sole, vento e altro va aiutato a ripristinare la propria fertilità. In genere ci vuole qualche anno. Grazie alla semina del sovescio, una miscela di sementi di piante che, con la loro azione diversificata, rivitalizzano il terreno. Per ogni tipologia di terreno in base ai danni che ha ricevuto,ci sono miscele di piante diverse.
- PALLINE DI ARGILLA. Nel caso di grandi terreni dove sarebbe impossibile lavorare il suolo a mano, viene utilizzato un metodo che rende indipendenti dall’aratura del campo, le palline di argilla di Masanobu Fukuoka. Con questo metodo il terreno non viene disturbato dagli aratri, ci si deve limitare semplicemente a fabbricare le palline di argilla contenente i semi e a spargerle a mano su tutto l’area interessata. Queste palline rimarranno protette fino alla prima pioggia grazie alla quale potranno germinare e lavorare il suolo per noi.
- PACCIAMATURA CON LA PAGLIA. Altra caratteristica dell’orto sinergico è la pacciamatura (tecnica agricola che consiste nel coprire il terreno con del materiali di recupero per impedire la crescita di erbe non volute) costante con la paglia la quale evita la crescita delle malerbe, protegge il suolo e le piante da temperature estreme, trattiene l’umidità, evita il dilavamento del terreno dopo le piogge, e protegge gli organismi del suolo mentre producono l’hummus. In questa maniera non occorre vangare il terreno tutti gli anni.
- Impianto di IRRIGAZIONE A GOCCIA. Impegnativo da costruire in un primo momento, è un sistema di irrigazione automatica.
- MAPPA DELLE PIANTE. prima di iniziare a piantare le nostre piante dobbiamo pensare a quali piante mettere vicine e come distribuirle. Ci sono delle regole ben precise su quali piante far crescere vicine per questo ci vuole un accurato studio prima di iniziare. Ad esempio non devono mai mancare delle leguminose (fagioli, piselli, fave ecc) e delle liliacee (aglio, cipolla, porro, scarola) le prime perché apportano azoto al terreno e le seconde per l’azione repellente di insetti nemici del nostro orto. Il segreto nell’orto sinergico è la consociazione tra piante che si aiutano tra loro.
Ed ecco la varietà di piante che possiamo trovare in un orto sinergico:
PIANTE OFFICINALI: (camomilla, Melissa, lavanda, valeriana, tarassaco, ortica) migliorano il suolo e possono essere trasformate in preparati che rivitalizzano le altre piante, attivano il compost e impediscono le marcescenze.
PIANTE AROMATICHE: (menta, maggiorana, origano, basilico, rosmarino, timo, salvia) oltre ai moltissimi usi in cucina queste piante vengono spesso piantate per la loro bellezza, per le farfalle che attirano e per il loro profumo.
PIANTE DA FRUTTO: le piante da frutto possono essere posizionate tra le siepi e le colture più basse come l’orto o le officinali. Offrono frutta per tutta la famiglia, attirano le api e mantengono vivo il suolo in profondità
PIANTE DA FRUTTO RAMPICANTI:(kiwi, viti) si possono utilizzare per i frutti o a scopo decorativo.
PICCOLI FRUTTI: (fragola, lampone, mora, mirtillo) queste piante offrono frutti con proprietà nutrizionali ben conosciute . Vengono posizionate all’interno di spazi a mezz’ombra dove non possono essere messe a dimora altre piante.
I FIORI E LE API: I fiori insieme alle piante officinali fanno parte dell’apparato riproduttivo e difensivo dell’organismo agricolo: attirando insetti è possibile l’impollinazione delle colture. Inoltre I fiori offrono estrema bellezza e questi si possono posizionare tra le colture in file o aiuole e favoriscono la vita di un insetto indispensabile: l’ape. Le api sono molto territoriali e tendono a scacciare altri insetti spesso nocivi e si occupano dell’impollinazione di moltissime specie vegetali, aumentandone notevolmente la produzione dei frutti.
PRATO: tra le coltivazioni si possono lasciare delle zone a prato spontaneo dove nasceranno erbe, fiori, tuberi e radici che si potranno raccogliere come il tarassaco, la malva e l’erba medica. I fiori inoltre in primavera richiameranno api, uccelli e danno luce all’ambiente.
BOSCO: se l’estensione del terreno lo permette o la sua morfologia, creare un piccolo bosco potrebbe essere utile per fornire grandi quantità di foglie per la pacciamatura, mitigare gli sbalzi di temperature, diversificare la produzione vegetale e animale, prevenire la salinizzazione dei terreni e l’erosione del suolo lungo pendii o corsi d’acqua. Nel bosco inoltre potranno trovare ricovero molti animali selvatici, come gli uccelli, importanti per il controllo dei parassiti. Inoltre l’aria è più salutare vicino ad un bosco.
STAGNO: in orticoltura sinergica è fondamentale permettere la vita animale perché favorisce l’armonia dell’organismo agricolo insieme alle piante e al suolo. Lo stagno fornisce acqua disponibile sempre; anche un piccolo stagno in giardino è in grado di richiamare moltissime specie animali che contribuiscono a mantenere la salute di tutto l’ambiente.
Concludendo riassumo i principi base dell’agricoltura sinergica:
- Evitare di cominciare un’attività agricola con l’unico intento del guadagno: cominciare dall’autoconsumo e poi eventualmente estendere la propria attività
- Utilizzare sementi biologiche e biodinamiche che siano certificate
- Evitare l’utilizzo di qualsiasi sostanza chimica
- Evitare di utilizzare macchinari a motore se non in casi di emergenza
Per approfondire:
- “Piccola Guida”, Federico Ceccato
- La Libera Scuola di Emilia Hazelip., www.agricolturasinergica.it
- www.labiolca.it
- www.agrincolti.it
- “La rivoluzione del filo di paglia “, Masanobu Fukuoka